Fiumicino e il porto crocieristico, Califano (PD): “Progetto fumoso e catastrofe per la mobilità”

Fanpage.it ha intervistato Michela Califano, consigliera regionale del Lazio, Partito Democratico, per raccogliere il suo parere sulla vicenda del porto crocieristico di Fiumicino. Nella notte di ieri la società Fiumicino Waterfront ha realizzato una recinzione in cemento sulla spiaggia vicino al faro. Un'opera che, secondo la società, non è stata realizzata per il porto crocieristico, anche perché il progetto è ancora in fase di iter attuativo e deve ricevere l’ok definitivo.
Tuttavia, il problema resta: questa recinzione è stata montata in fretta e furia nella notte. Che ne pensa?
Sì, quello che ci lascia perplessi è proprio il fatto che sia stato fatto di notte e con così tanta fretta. Non c’è alcun cartello ufficiale che segnali l’inizio lavori o la messa in sicurezza dell’area. Non si tratta del giardino di casa propria, anche se si dispone di una concessione: si sta intervenendo sul demanio dello Stato.
Noi chiediamo trasparenza sugli atti e sull'iter, perché ad oggi ci sono troppe incongruenze. La risposta fornita da Fiumicino Waterfront è, a nostro avviso, una “non risposta”.
Il progetto del porto crocieristico è da tempo oggetto di discussione. Qual è la vostra posizione?
Tutto ciò che ruota intorno a questo progetto è molto fumoso. Non rispetta i dettami della legge 84/94 sulla portualità commerciale: si tratta di un progetto che ha preso una scorciatoia, con un titolo che non corrisponde al suo svolgimento. Il progetto, inoltre, è stato inserito in un iter semplificato, legandolo all’esigenza del Giubileo. Tuttavia, il Giubileo è già iniziato da tempo e quella giustificazione sta decadendo. Per questo chiediamo trasparenza nelle decisioni, perché il territorio soffre già a livello ambientale e di mobilità. Se un’opera del genere deve vedere la luce, deve farlo garantendo il rispetto delle norme e della legge.
Il Partito Democratico potrebbe essere favorevole al progetto con alcuni distinguo?
No, non in questa forma. Noi vogliamo che quell’area venga riqualificata, certamente. Esiste una concessione per un porto turistico rilasciata molti anni fa, che già allora era un progetto piuttosto sfarzoso, ma bisogna attenersi alle regole e alle concessioni esistenti. A questa versione del progetto, non siamo assolutamente favorevoli e lo dico con chiarezza.
Non accettiamo alcun attacco alla legge 84/94 sulla portualità e sulla gestione statale dei porti commerciali. Questa legge garantisce concorrenza e controllo da parte dello Stato sulle coste italiane, ed è fondamentale mantenerla.
Il progetto è stato inserito nel DPCM sul Giubileo. Ma il commissario per le opere del Giubileo è il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Può fare qualcosa?
Il commissario straordinario, il sindaco di Roma Gualtieri, sta applicando le disposizioni governative. Se il governo ritiene opportuno portare avanti questo progetto, dovrà giustificarlo di fronte alle numerose criticità sollevate. Chi ne risponde è il governo.
Ci sono anche problemi dal punto di vista ambientale?
Assolutamente sì. L’impatto ambientale di questo progetto sarebbe disastroso. Inoltre, la sostenibilità della mobilità a terra è un punto critico. Il territorio di Fiumicino ha già gravi problemi infrastrutturali e non esistono soluzioni adeguate per gestire un flusso di persone e mezzi legato a un porto crocieristico. Anche nelle prescrizioni dei vari pareri istituzionali si solleva questo problema, e la società non ha mai fornito risposte concrete in merito.
Cosa farete come opposizione a livello regionale e comunale?
A livello regionale abbiamo chiesto al presidente Rocca di prendere le distanze dal progetto. In commissione abbiamo evidenziato le criticità e smascherato il fatto che questo progetto non ha nulla a che vedere con il Giubileo. Abbiamo messo in luce tutte le incongruenze: la sostenibilità ambientale, le irregolarità nell'iter burocratico e il mancato rispetto delle normative nazionali ed europee sulla concorrenza. Qualcuno dovrà assumersi la responsabilità delle autorizzazioni. Noi continueremo la nostra battaglia sia sul piano politico che su quello giuridico, perché riteniamo che questo sia un progetto scellerato.
Fiumicino, in conclusione, non ha bisogno di quel porto?
Su quel territorio c’è già un progetto legato all’Autorità di Sistema Portuale, che seguiamo con attenzione. Il primo stralcio è necessario per mettere in sicurezza la flotta peschereccia e i cantieri della zona. In futuro potrebbero essere previsti attracchi per alcune categorie di navi da crociera, ma senza entrare in conflitto con Civitavecchia: non vogliamo una guerra tra poveri sui porti.
Inoltre abbiamo a Fiumicino già un’altra grande infrastruttura, l’aeroporto, croce e delizia per il territorio. Quello che manca sono investimenti concreti sulla mobilità. Fiumicino è passata da 40.000 a quasi 90.000 abitanti, ma la viabilità è rimasta la stessa. Prima di pensare a progetti faraonici, bisognerebbe risolvere i problemi di trasporto e infrastrutture locali.